Skins. Scotland 1975 – Abruzzo 2013-2014

Abruzzo 2013-2014

Scotland 1975

Skins. Scotland 1975 – Abruzzo 2014

La somiglianza del terreno tra le Highland della Scozia e un’area dell’Abruzzo, area dove abbiamo svolto diversi progetti come collettivo ADAMstudio11 a partire dal 2011, ci ha suggerito di utilizzare sei pelli di agnello, portate dalla Scozia nel 1975 per coprire tre tholos costruiti in ferro. I tholos, tradizionali strutture in pietra, rappresentano l’area della Majella. In un lavoro successivo intendiamo riportare le pelli in Scozia insieme ai tholos.

The similarities in terrain between the Scottish Highlands and, that of an area in Abruzzo where several ADAMstudio11 projects have taken place since 2011 inspired us to use sheepskins brought back from Scotland to Italy in 1975 and to construct three iron Tholos. The Tholos is a traditional dry stone shelter, which in itself represents the area of the Majella.
We intend to, at a future date, retake the sheepskins and the tholos back to Scotland.

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Nuvole basse. -6°C. Neve asciutta. Slitta pesante. Si ribalta continuamente. Carico troppo alto. Per il resto scivola bene sulla neve dura del fondo. 30 cm di neve fresca. Nella notte niente vento. Neve sugli alberi e sui cespugli. Ferma.Il ferro macchia la neve di ruggine. E’ il sangue del metallo. Altra neve lo coprirà.Scendiamo per il pendio SW del colle.1h30’ per arrivare sul posto scelto.
Tempo fa un altro tholos, di pietra, sorgeva in questo campo. I ruderi ci sorvegliano da lontano. Il lavoro procede veloce. Meno duro della discesa con la slitta. Sosta al PineCube. Meno freddo dentro. Ma freddo. E poi siamo sudati. Francesca è veloce, metodica. Fotografa. Le cose giuste.
Quando serve basta un cenno, capisce cosa voglio dire. Con lo sguardo mi suggerisce cosa vorrebbe fare. Intesa. Posizioniamo le pelli della Scozia. Le sistemiamo. La videocamera registra l’ultima parte del lavoro. Spostiamo di qualche metro il tholos con le pelli sopra. Altre foto. Il vento e la neve arrivano a tratti quando Francesca li chiama. Oggi è l’8 febbraio. Qualcuno dall’alto la guarda e l’aiuta. La data non era stata scelta. Abbiamo rinviato per una coincidenza. A volte rinviare conviene. Torniamo indietro stanchi. La salita è dura ma non abbiamo il peso del ferro. E’ rimasto nella valle. Le pelli tornano indietro con noi. Fra due giorni il volo per Londra. Ho voglia di andare. Durante il lavoro ho perso la Space Pen.

 

8th february 2013 =
struggling in deep snow,
sweating,
pulling- dragging,
lifting,
cold, cold, cold,
falling down- getting up,
too many times close to tears.

Holding memories of 1975
in my hands.
Can I do it justice?
The smell of rusting iron,
frozen fingers,
tense.
I want snow…it snows.
I want wind…it blows.

I hope he was there with us.
I need to believe this
otherwise,
nothing ever mattered,
or ever will.
I hope the driving snow was his approval,
his blessing,
his love.

 

Notti di bufera. Neve soffice su neve dura. Una linea bianca. Orizzonte incerto. Sei pelli di agnello scozzese. Trentotto anni fa. Legate al ferro ghiacciato. Ancorate al suolo con ferro curvato. Due artisti. Slitta pesante. Tholos immutato. Ricovero chiuso. Gabbia aperta. A scaldarci sei pelli di agnello dalla Scozia. 1975.

 

 

 

 

 

 

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